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Bosco



Oratorio di San Giacomo con il piccolo (Jacu Pitu) Oratorio di San Defendente

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Oratorio di San Jacu Pittu

In origine l’edificio si affacciava su una strada pubblica particolarmente trafficata, da qui la dedicazione a S. Giacomo, invocato a protezione dei viaggiatori. 
I documenti seicenteschi, riportano che la lunghezza complessiva della chiesa era di cinque metri. Pare che poi sia stata abbandonata per un certo periodo fino ad alcuni lavori di ristrutturazione per l’innalzamento del tetto e l’allungamento della navata, raggiungendo le forme attuali, per essere riconsacrata nel 1684.

Nel corso dei decenni successivi si procedette alla copertura del tetto con i coppi per sostituire la paglia (post 1760).

Oggi San Jacu Pittu si trova in posizione decisamente isolata e immersa in splendidi boschi.

Dei suoi affreschi quattrocenteschi, con ogni probabilità estesi a tutto l’interno della chiesa come tipico in Valsesia, resta poco: una Maiestas Domini nel catino absidale, l’Annunciazione nell’arcone trionfale, frammenti di aureole di santi.
Nella parete destra appaiono  le figure di S. Caterina d’Alessandria, S. Antonio Abate e il «miracolo dell’Impiccato» riferito a S. Giacomo Maggiore.
La storia narra che il santo salvò un ragazzo che doveva essere impiccato a S. Domingo de la Calzada con l’accusa di essere un ladro. 
Rivelata la vera colpevole, una spasimante non ricambiata, i genitori del ragazzo, ai quali era apparso il Santo, si recarono dal prefetto per raccontare il miracolo e quello, incredulo, avrebbe risposto: «vostro figlio è vivo come questi due polli arrostiti che sto per gustarmi» e in quell’istante i polli si ricomposero e iniziarono a cantare. Da allora e ancora oggi nella cattedrale del paese è visibile una gabbia nella quale vengono tenuti dei polli vivi.
All'esterno si apprezza ancora un S. Cristoforo, purtroppo molto danneggiato. 
Gli affreschi furono eseguiti da ignoto autore, nominato dagli studiosi «Maestro di S. Jacu Pittu», che pare fosse un pittore errante e alla cui mano potrebbero appartenere altri lavori in Valsesia, nell’area del novarese, in Val Vigezzo e in Canton Ticino; si tratta di un artista dallo stile piuttosto statico nella resa iconografica, ma molto curato nella resa dei dettagli e aggiornato alle botteghe contemporanee del linguaggio decorativo.

Oratorio di San Defendente

L'epoca di costruzione risale al secolo XVII.
Al suo interno si trova un'ancona di legno dorato ed un altare in stucco opera del Peracino.



Descrizione

Bosco



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